29 settembre 2005

Come si può tenerli assolati, quando migrano stesi alla foce dei mattini, quando l'aria tersa della gola non teme ancora gli scrosci che li facciano aridi alle fruste dell'imbrunire, alle tarme delle acquasantiere, al torbido turbine del seme di mostarda aggrappato alla fessura dove seminano e con loro ombre tra le felci, cavalli con sterco e nitriti; suole su scale di grovigli d'erica, dirupi, argini e pettinate d'erpici; forse comete.