10 dicembre 2005

Colgono distanti istanti che si sperano eterni quando sfottono vicini che si sentono lontani: li aspettano sul pianerottolo e li schiaffeggiano con i drappi estenuanti delle parvenze, di soppiatto li terrorizzano all’alzata delle saracinesche, prima di bibite fresche, prima d’addentare pesche; li tramortiscono ignorandoli, li finiscono fiammeggiando le loro insegne, li incupiscono con sonori peti dietro l’uscio delle cantine.